venerdì 14 aprile 2017

Photo © Adolfo Valente_ Mery Chiavetta.

"Più di tutto, io cerco un silenzio interiore. Cerco di tradurre la personalità e non una sola espressione”. Henri Cartier-Bresson. Osservando questa immagine di Adolfo Valente si coglie quella poetica, quell'intenzionalità citata, che lontana da la ricerca di un estetismo formale e lontano dal tecnicismo di cattedra, presenta un lavoro che illustra quella differenza fra un'immagine che seduce ed una che commuove. Intensità psicologica ed emozionale diventano espressioni tangibili di quel momento rivelatore che esplicita quella ricerca oltre il ritratto La luce che investe una parte del volto ed accarezza la fisicità determina un' atmosfera singolare, quasi sacrale dove trionfa quella dimensione emozionale di percepita assenza del soggetto, isolato nella sua introspezione, distante dalla scena. Un lavoro dove l'autore sembra che si allontani dal dato reale per entrare in quella natura segreta che e' fonte di quella fotografia semplice, nell'accezione più alta del termine, che trasforma l'ordinario in straordinario. Antonella Leone

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