domenica 18 dicembre 2016

Photo project "A view from the outside" _ Photographer Laura Giammichele

New Orleans _ Model Claudia Cini. Un progetto realizzato da Laura Giammichele in un viaggio da New Orleans fino a Los Angeles una narrazione della vita di ogni giorno, dei singoli esseri, la fragilità dell'individuo, come la sua solitudine.La sua ricodificazione psicologica del reale la pone come osservatrice attenta e distaccata dalla scena, solo attraverso questa non posizione empatica riesce a raccontare il silenzio, la solitudine, l'incomunicabilità dei soggetti, il tempo sospeso. Un lavoro che ricorda le atmosfere di Hopper la loro forte potenza evocativa,dove le situazioni di silenzio e di solitudine si caricano di accenti universali, una condizione sopratutto interiore definisce la rappresentazione,che non mira ad una unicità di interpretazione, ma sviluppa una sorta di ambiguità percettiva, concedendo allo spettatore svariate vie di accesso alla lettura delle immagini proiettando su di esse le proprie visioni interiori, personali, individuali ed intime. La Giammichele ha scelto inquadrature che accentuano la comunicazione, la sua necessità di raggiungere equilibri formali le fa scegliere composizioni lineari,di taglio cinematografico. Il soggetto del progetto è la donna che simbolicamente è espressione di quella fragilità, di quella necesità di introspezione che l'allontana da quello che la circonda in un viaggio in pensieri non canalizzati, in dimensioni sospese, dove il presente, il ricordo, l'emozione diventano tracce percepibili dalle posture e non dallo sguardo che risulta sempre lontano dall'obbiettivo fotografico. Un progetto che è espressione non solo di grande capacità realizzativa e tecnica, ma che comunica quella cultura artistica che le ha permesso di sintetizzare arte e fotografia, attraverso la scelta del colore che rispecchia perfettamente i toni del 900 in pittura, le atmosfere che evocano quelle Mondriane,le posizione figurative tipiche delle visioni di Hopper e di quel realismo pittorico dell'epoca, si completano e creano sintesi con quella comunicazione efficace e silenziosa che è il grande valore del mezzo fotografico. Editorial Antonella Leone

giovedì 15 dicembre 2016

Photographer Enrico Burani

Model Maura Militello
Model Adrianne Lizzy Un lavoro fotografico caratterizzato da continue modifiche e spostamenti progressivi di significato e di estetica ,una visibile esigenza di esplorare, di sperimentare,visioni più ampie dell'universo donna, sono l'espressione di flessibilità e di una profonda necessità di non relegarsi in uno stereotipo riduttivo di immagini dilaganti. Seduzione ed anima, sono le caratteristiche predominanti in questa serie di lavori, dove la bellezza della fisicità si impreziosisce con la scelta dei dettagli, delle cornici di fondo,del chiaro scuro che in alcuni scatti è indispensabile per un atmosfera dove la ricerca di emozione e suggestione sono predominanti. Nell'attenzione al volto si percepisce quella sfida a cogliere e rappresentare quella individualità emotiva e quell'istante significativo sul piano del racconto. Un fascino nuovo che nasce da qualcosa di non esplicito, ma è il risultato di un insieme di elementi determinanti,modulati dalle sue percezioni, dalla gestione tonale, dallo studio delle posture e della gestualità,una intenzionalità che coincide con la comunicazione oltre il bello formale
Model Nicole Ulisse
Model Eleonora Lausdei
Model Nicole Ulisse

Photo © Tomek Jankowski _ Model Anuszka

sabato 10 dicembre 2016

Photo project "Bitter broken memory"Photo © Gaia Maria Franciosi _ Model Celeste Andrea Righi.

Immagini dalle pose teatrali simulano la percezione emozionale di un ricordo, una storia potente, dove predomina il passato espresso attraverso simboli che evocano il tempo. Un viaggio emozionale attraverso la perdita di antichi splendori, che si evince nella scelta della location dove la monumentalità e la preziosità dei dettagli evocano antichi sfarzi, la figura rimane in una dimensione di tempo sospeso, fra la necessità di rivivere il passato ed il buio del divenire. L'autrice sfoca i contorni corporei, ora ammorbidendoli con giochi di luci e ombre, ora stravolgendoli per nasconderne le fattezze, rafforzando quella percezione di un'atmosfera intrisa di una sottile malinconia e di quel mistero legato a tutte le storie dove protagonista è l'anima.La fotografia e il fotografare permettono di rappresentare quel binomio dentro -fuori che in termini psicologici si realizza attraverso l'esplorazione dell'immaginario, definendo alcuni progetti fotografici espressione di quella comunicazione oltre il bello che ha radice in un pensiero, un'idea, una necessità di rendere visibile una storia silenziosa, dove le parole sono sostituite dalle scelte figurative e dai simboli ed i toni sono le emozioni. Il lavoro di Gaia Maria Franciosi anche in altri progetti crea una sorte di ponte tra mondo esteriore ed interiore, caratterizzando il suo lavoro di una valenza concettuale, indipendentemente dal commento estetico e tecnico che se ne forma, il suo fotografare non lascia indifferenti agendo attraverso allegorie e metafore direttamente sulla parte inconscia di chi osserva. Antonella Leone

giovedì 1 dicembre 2016