Una serie di scatti che evocano fotogrammi dove la sensualità ha come cornice una regia dove l'elemento realistico e quotidiano conduce ad una lettura del nudo liberato da scenari tipici per calarsi nell'ordinario, trasformando la visione intima da momento introspettivo e custodito, ad attimo costruito attraverso una visione reale.
In uno scenario urbano la sensualità diventa gioco, seduzione, provocazione, dove nulla è affidato al caso, tutto perfettamente studiato diventa espressione di quella necessità di affidare il ruolo centrale al soggetto, evidenziando quel distacco e quella non partecipazione voluta e cercata alla scena, dove da spettatore e regista lascia che sia il volto come il corpo a comunicare con l'osservatore.
Gli occhi sfidano chi osserva, interrogano, avvolgono ma lasciano quella percezione di lontananza e di impenetrabilità emozionale,che non è intenzionalità dell'autore narrare, lui presenta il bello ed il visibile,lasciando il mistero e le percezioni individuali al fruitore.
L'uso di ombra e luce come della scelta del contrasto tonale è propedeutica a quell'estetismo formale che lo distingue, la forma diventa espressione di quel concetto visuale dove le immagini si richiamano per analogia o per contrasto, un filo conduttore che crea un racconto, lontano da proiezioni intime ma espressione di ricerca del fascino che è elemento predominante del suo lavoro fotografico.
Il risultato è un gioco visivo apparentemente semplice e accattivante ma che, dietro, nasconde una sapienza tecnica elaborata,un insieme calibrato di spontaneità e di studio.
Antonella Leone
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